In data 05.11.2015, tra le ore 16,00-16,30 mi collegavo sul noto sito internet Subito.it dove trovavo un annuncio pubblicato in pari data alle ore 14,30 da tale Martina, in cui si poneva in vendita un’autovettura Renault Clio del 2007, alimentazione diesel, al prezzo totale di euro 2000 trattabili.
Interessato da detto annuncio, immediatamente, contattavo il numero telefonico 388094**** pubblicato nel medesimo. A tale numero rispondeva una persona di sesso maschile, che dalla voce mi sembrava avere un età tra i 35-40 anni, che diceva di chiamarsi Massimiliano O. e di essere il marito dell’inserzionista.
Il suddetto mi dava informazioni sull’auto oggetto dell’offerta di vendita che mi invogliavano all’acquisto, per cui, anche su sollecitazione del mio interlocutore, decidevo di procedere all’acquisto e mi facevo dare dal medesimo gli estremi su cui effettuare il versamento di denaro necessario ad assicurarmi il veicolo, il cui prezzo era infine concordato in euro 1600,00.
Pertanto, il suddetto Massimiliano mi forniva i seguenti dati su cui versare i soldi: numero di carta Poste Pay 4023600918970502, intestata a Massimiliano O, codice fiscale ***MSM79R29*****, via Di Vittorio, Piacenza, ed io provvedevo ad effettuare, verso le ore 18,30 del 05.11.2015, il versamento della somma pattuita di euro 1600,00. Quindi, versati i soldi sulla predetta carta Poste Pay, ricontattavo al numero 388094**** Massimiliano, informandolo di aver versato il denaro e chiedendogli di fornirmi il numero di targa dell’auto, che sull’annuncio pubblicato non era visibile in quanto occultato da una striscia bianca, e anche una copia dei suoi documenti personali.
Debbo precisare che l’accordo stipulato telefonicamente prevedeva che, dopo il versamento della somma e l’immediata cancellazione dell’annuncio da parte del mio interlocutore, io sarei dovuto recarmi in questa settimana a Piacenza per perfezionare il passaggio di proprietà del veicolo e far ritorno in Sardegna con lo stesso.
Alle richieste il mio interlocutore mi chiedeva di fornirgli una mail a cui avrebbe inviato il numero di targa e la copia del suo documento d’identità, cosa che io facevo dandogli il mio indirizzo di posta elettronica. Successivamente, vedendo che quanto da me richiesto non mi veniva inviato, verso le ore 22,30 del 05.11.2015 cercavo di contattare nuovamente il numero 388094**** che ripetutamente risultava non raggiungibile, quindi inviavo sulla stessa utenza un sms in cui rinnovavo la mia richiesta, ma non ricevevo alcuna risposta.
Il giorno successivo, 06.11.2015, ripetevo più volte le mie chiamate sempre al suddetto numero di cellulare, fìnchè, verso le ore 14,30, la persona con cui avevo trattato l’acquisto mi rispondeva e, scusandosi, adducendo motivi di lavoro, mi ripeteva che sua moglie avrebbe subito mandato sulla mia mail quanto da me richiesto. In realtà, non ricevevo nulla e i miei successivi tentativi di ricontattare la predetta utenza, continuati fino a tutt’oggi, davano sempre esito negativo in quanto il gestore Vodafone inseriva la segreteria o dava il numero non raggiungibile.