La denuncia-querela si compone di tre parti:
– l’intestazione e l’indicazione dei dati personali;
– la descrizione del fatto;
– le richieste.
Con la prima parte si identifica il denunciante/querelante, cioè la persona che espone i fatti.
Con la seconda parte si descrive tutto ciò che è accaduto, in modo chiaro ed in ordine cronologico.
E’ la parte cruciale, la più importante. Si espongongono tutti i fatti, i modi con i quali le parti sono entrate in contatto, i dati forniti, il mezzo di pagamento utilizzato e tutti i relativi dettagli, i documenti raccolti e qualsiasi altra cosa utile a specificare la descrizione, come ad esempio altre segnalazioni simili trovate in internet.
Con la terza parte si formalizzano le richieste di punizione e le altre domande come:
– costituzione di parte civile (è utile perchè se il procedimento si conclude con la condanna del colpevole in sede penale si potrebbe ricevere un risarcimento economico in sede civile).
– essere avvisati in caso di archiviazione (ciò obbliga il PM ad informarti sulla conclusione dell’indagine, consentendoti di valutare se proporre opposizione alla sua decisione).
– opposizione al decreto penale di condanna (obbliga il PM a proseguire l’iter processuale con l’eventuale rinvio a giudizio del colpevole).
E’ fondamentale limitarsi all’esposizione dei fatti formulando le proprie richieste senza utilizzare espressioni del tipo “sono stato vittima di una truffa”, “sono stato truffato e/o raggirato”, “denuncia per truffa”. Tali valutazioni spettano al magistrato dopo aver effettuato le indagini del caso.
Si consiglia infine di essere chiari, concisi ed esaustivi al fine di non complicare il lavoro della Procura.