In data 3/02/2015, il sottoscritto è in internet, sul sito di Subito.it, alla ricerca di un buon nootebook da poter acquistare. Tra i vari annunci visionati relativi a nootebook Sony Vaio, all’interno della categoria informatica del sito, decido di contattare un’inserzionista del Lazio, il quale mette in vendita un Sony Vaio con ancora due anni di garanzia al prezzo di 450E. trattabili.
Gli invio subito una mail in cui gli chiedo se il suo portatile ha tra le caratteristiche quella di avere la tastiera retroilluminata e, inoltre, gli chiedo qual’è la sua ultima richiesta. Dopo un po’ di tempo l’inserzionista, un certo Daniele (o Dany, com’è indicato nell’inserzione), mi risponde affermando che ha la tastiera retroilluminata e che, se concludiamo subito la compravendita, la sua richiesta è di 400 E. anzicchè di 450E. Preso atto di ciò, decido di interpellare qualche centro di assistenza Sony per accertarmi che il mod. di portatile in questione, denominato SVF1521E6EW.IT1, ha davvero la tastiera retroilluminata; ma l’esito risulta essere negativo e nessun portatile della serie SVF risulta avere la tastiera retroilluminata. Insospettito da questa scoperta, contatto telefonicamente l’inserzionista Dany al suo n. di cell. 351197****, indicato nell’inserzione dell’annuncio e gli rapporto l’esito delle mie ricerche; ma questi, insiste nell’affermare che il suo portatile ha la tastiera retroilluminata e che comunque avrebbe ricontrollato. Alle ore 16,36 ricevo un sms sul mio cell.(335 827****) in cui l’inserzionista mi avvisa che erano stati invertiti i manuali dei due PC
in suo possesso e che nell’annuncio era stato indicato erroneamente, l’altro mod.. Inoltre, asserisce di aver ritestato quello messo in vendita e mi assicura che ha la tastiera illuminata. Appreso ciò e riflettendo sia sulla modalità della terminologia esposta dall’inserzionista nell’sms, sia sulla stessa inserzione di vendita, mi sembra di capire che lo stesso possa avere un’attività di commercio e, se risultasse essere nel commercio, in virtù del fatto di avere mia madre disabile, potrei chiedergli un ulteriore sconto sul prezzo d’acquisto, in quanto lo prevede la legge. Alchè, decido di ricontattarlo telefonicamente per avere conferma di ciò e, inoltre, per capire se potevo usufruire di un ulteriore sconto, per il motivo su esposto. Ricontattato l’inserzionista, questi mi conferma che essendo nel settore commercio, poteva farmi l’ulteriore sconto da me richiesto concordando l’acquisto del suo portatile a 300E; alchè gli chiedo che tipo di documentazione avrei dovuto inviargli per avere questa ulteriore agevolazione sul costo di acquisto e, dopo una breve pausa, mi risponde che non avendo mai fatto queste pratiche non voleva perdere tempo e che, visto che il PC andava ad un disabile, avrebbe accettato anche 300E. Così chiudevo l’accordo di acquisto a 300E. Circa il metodo di pagamento, non ha voluto saperne di concordare per la spedizione in contrassegno, perché già mi aveva fatto un grosso favore nell’accettare di farmi l’ulteriore riduzione sul costo d’acquisto e perciò, per non perdere quella che per me sembrava essere una buona occasione, ho accettato il metodo di pagamento mediante versamento sulla carta postepay da lui indicatami, che sarebbe avvenuta nella serata stessa del giorno 3/02/2015. D’altro canto, l’inserzionista si dichiarava disponibile a spedire il pacco contenente il portatile, il giorno successivo e che, subito dopo mi avrebbe inviato il n. di tracciabilità. Decido, inoltre, di inviargli una mail in cui risulta tutto il contenuto della nostra conversazione, per avere una prova scritta di quanto concordato telefonicamente.
In serata, poi, non potendo io muovermi da casa per motivi di assistenza familiare, chiamo mia sorella e incarico lei di effettuare il pagamento versando la somma di E. 300 sulla postepay indicatami dall’inserzionista, i cui estremi sono: Miriam D., postepay n.4023 6009 0848 1650 –. Dopo un po’, avuto conferma del versamento effettuato, alle ore 19,19 circa dello stesso giorno 03/02/2015 lo avviso telefonicamente dell’avvenuto pagamento dopodicchè, rimango in attesa di ricevere il n. di tracciabilità del pacco.
Il giorno successivo, data 04/02/2015 avendo visionato il mio account di posta elettronica e non trovando alcuna mail di comunicazione del n. di tracciabilità, alle ore 17,06 circa decido di chiamare telefonicamente il venditore per sapere come mai non mi comunica il n. di tracking e mi risponde che il corriere non era passato per il ritiro e che lo stesso sarebbe passato il giorno successivo. Il giorno 5 /02/2015 poi, ricevo una sua mail in cui mi dice che il corriere sarebbe arrivato alle 15,39 a fare il ritiro e che in seguito mi avrebbe inviato il track, ma ciò non è mai avvenuto.
In seguito ho provato a chiamarlo telefonicamente, in maniera ripetuta ma non ha mai risposto alle mie chiamate innescandosi in automatico la segreteria telefonica oppure, chiudendo la chiamata stessa.
Infine, il giorno 09/02/2015, gli ho inviato una mail in cui gli dichiaravo che se non mi dava alcun cenno di spiegazione per il mancato invio del n. di tracciabilità, avrei considerato il tutto una truffa e lo avrei denunciato alla polizia postale. A quest’ultima non c’è stato un seguito, ho provato a richiamarlo telefonicamente ma mi ha riattaccato e perciò, ravvisando in tutto quanto sopra esposto una truffa, con la presente in querela chiedo che venga identificato e punito l’inserzionista colpevole.
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