Il ricorso ad internet da parte degli spacciatori del falso risulta crescente. Il motivo è presto detto: il web garantisce anonimato, bassi costi, un immediato passaparola, un ampio mercato di riferimento e una maggiore facilità di azione facendo perdere rapidamente le proprie tracce.
Va allora da sé che la Rete sta cambiando il business dei contraffattori: non più grossisti del falso e ampie partite di merce; oggi le vendite sono sempre più dirette ai singoli consumatori e, nella maggior parte dei casi, le transazioni riguardano piccoli importi e quantità, così da essere più difficilmente intercettabili.
Come salvaguardarsi? Ecco qualche consiglio per non cadere nell’inganno:
• affidarsi sempre a siti ufficiali e certificati;
• diffidare di prodotti venduti a prezzi “stracciati” rispetto al costo originale;
• insospettirsi se ci sono errori ortografici grossolani nell’inserzione;
• leggere i feedback sui venditori, alla ricerca di possibili indizi sulla distribuzione di beni contraffatti. In caso di venditori professionali è bene assicurarsi anche che informazioni come identità e indirizzo, condizione di garanzia, diritto di recesso e di ripensamento siano chiare e facilmente reperibili;
• diffidare se la disponibilità di un prodotto è anticipata rispetto alla data di uscita ufficiale;
• chiedere al venditore chi gli fornisce i prodotti. Spesso il luogo di provenienza non corrisponde con quello di vendita. Gli accessori e i capi d’abbigliamento contraffatti spesso vengono infatti dalla Cina, da Hong Kong o dalla Turchia mentre i medicinali provengono in genere dall’India;
• meglio non concludere l’acquisto se del bene in vendita sono disponibili solo foto di scarsa qualità: è infatti probabile che si voglia nascondere qualcosa, spesso proprio la cattiva qualità dell’imitazione;
• anche una “sospetta” descrizione del prodotto può essere un campanello di allarme: controllare la descrizione e le condizioni di spedizione e consegna, scegliendo sempre metodi di spedizione tracciabili e contattando il venditore prima di fare l’acquisto nel caso in cui i dettagli non fossero chiari.
fonte: www.consumatori.it – autore: sonia galardo